La pelle è l’organo più esteso del corpo umano, ha mediamente una superficie di 2 Mq per un peso di 3kg. È un organo molto complesso che ci protegge dall’esterno e dove risiedono anche la sensibilità tattile, termica e dolorifica.
È attraverso la pelle che il nostro organismo inizia a difendersi dai raggi UV.
Uno dei suoi caratteri macroscopici è il colore, che dipende dall’interazione di alcuni pigmenti che troviamo nell’epidermide e dalla vascolarizzazione del derma (anche il sangue e i vasi sanguini influiscono sul colorito della pelle).
L’epidermide contiene due pigmenti: la melanina e i caratenoidi.
La melanina, pigmento bruno, rossastro o nero è prodotta dai melanociti, il suo rilascio è il principale fattore determinante del colore di pelle, iride degli occhi e capelli; esistono infatti differenti fototipi, e la melanina, che è in grado di assorbire le radiazioni ultraviolette, svolge un importante ruolo nella foto protezione.
I diversi fototipi sono legati alla tipologia di melanina presente.
I fattori responsabili della produzione di melanina nella cute sono legati all’età, all’etnia, allo stile di vita, alle radiazioni UV e agli ormoni.
I diversi fototipi della pelle presentano in generale un costante numero di melanociti, quello che li rende differenti è la dimensione e il numero dei melanosomi (sono delle vescicole dove avviene la sintesi della melanina per la foto stimolazione), quanta melanina immagazzinano e come vengono trasferiti dai melanociti ai cheratinociti.
La pelle più scura presenta più melanosomi e di dimensioni maggiori rispetto ad una pelle più chiara.
Esistono due tipi di melanina:
– Eumelanina, dal colore marrone-nero presente nella pelle e nei capelli, più abbondante nei fototipi scuri;
– Feomelanina, dal colore rosso-giallo, presente soprattutto nei fototipi più chiari e nelle donne.
La pelle si protegge dal sole, e questa foto protezione è ottenuta da un processo chimico che converte l’energia dei raggi UV. La melanina naturale prodotta è formata dal processo di metabolizzazione dell’aminoacido tirosina. La formazione della melanina avviene tramite un processo biochimico detto melanogenesi, svolto dai melanociti sintetizzando l’enzima tirosinasi, che converte la tirosina in melanina. La melanina viene sintetizzata all’interno dei melanosomi, questi poi migrano attraverso i prolungamenti dei melanociti e vengono trasferiti dallo strato basale agli strati superiori dell’epidermide ai cheratinociti, dove la melanina svolge il suo ruolo protettivo nei confronti dei raggi UV.
La melanogenesi è in pratica un processo di sintesi e accumulo di melanina dei melanociti, che solitamente viene attivato dalla luce solare.
DISCROMIE CUTANEE LOCALIZZATE
Sono dovute in generale ad un eccesso o ad un difetto della melanina.
Esistono casi in cui dipendono invece anche dai carotenoidi e dall’ emoglobina.
Da cosa sono causate le discromie della pelle?
- Fattori genetici;
- Fattori ormonali;
- Invecchiamento;
- Foto invecchiamento;
- Patologie;
- Malattie autoimmuni;
- Fumo, alcool, stress;
- Traumi della pelle, scottature;
- Farmaci;
- Utilizzo di cosmetici mal formulati o inadatti per la propria pelle;
IPOPIGMENTAZIONI LOCALIZZATE
La vitiligine è caratterizzata dalla mancanza di pigmento di alcune zone della pelle, causata da una progressiva inattivazione dei melanociti, per cui la pelle appare a macchie chiare.
CONSIGLI:
- Il consiglio più importante di tutti: consultare il dermatologo, perché prima di poter identificare la migliore terapia è necessario conoscere lo stato dei melanociti, se sono ancora presenti o se è uno stato irreversibile.
- Applicare sempre un fattore di protezione superiore a 30, in questi casi la protezione solare è fondamentale per proteggersi da scottature solari ed eritemi.
- Posso essere utili gli autoabbronzanti, sempre previo consiglio medico.
- Camouflage cosmetico: sono dei prodotti spesso consigliati proprio dai dermatologi che vengono definiti “mimetici”, sono differenti dai cosmetici tradizionali, hanno la caratteristica di essere opachi e impermeabili e di fondersi con il colore della pelle dove vengono applicati. sotto forma di creme, liquidi, polveri, differiscono dai cosmetici
IPERPIGMENTAZIONI
Un eccesso di produzione di melanina può provocare un fenomeno noto come iperpigmentazione, colpendo anche solo determinate aree: la comparsa di macchie scure.
Le macchie della pelle aumentano con l’invecchiamento cutaneo, accelerato anche da altri fattori come fumo, smog, vento, radicali liberi e soprattutto il sole: sono infatti le zone più esposte al sole, come viso, mani, collo, spalle, orecchie a macchiarsi di più.
Le IPERMELANOSI (Iperpigmentazioni causate da l’accumolo di melanina) , in pratica le macchie più comuni della pelle, possono essere:
- LENTIGO SOLARI: sono macchie di variabile forma e dimensione (in genere non superano il centimetro) che compaiono sul viso, collo e mani e dove ci si è scottati. Tendono a scurirsi quando si prende il sole e la loro causa è proprio il l’eccessiva esposizione solare.
- LENTIGO SENILI: Questo tipo di macchie della pelle oltre ad essere causate dall’esposizione prolungata nel tempo alle radiazioni UV, sono causate anche dall’invecchiamento: la pelle con il passare del tempo perde infatti anche le sue capacità rigenerative, e in genere questo tipo di iperpigmentazione è costante anche quando non si prende il sole.
- MELASMA: comunemente chiamate “macchie ormonali, è un’ipermelanosi innescata da fattori ormonali e che si manifesta nelle zone di guance, intorno alle labbra, sulla fronte, sul mento, ma anche in altre zone del corpo, come chiazze marroni che si scuriscono al sole, che ne scatena colore e durata nel tempo. Essendo causate da un’eccessiva stimolazione ormonale, è molto comune nelle donne in stato di gravidanza, durante l’uso della pillola e nella menopausa (CLOASMA). Il melasma è determinato anche da una predisposizione genetica. Può però essere scatenato anche da disturbi della tiroide.
- IPERMELANOSI DA CONTATTO: Causata da cosmetici fotosensibilizzanti, da alcuni profumi e sostanze chimiche irritanti.
- IPERMELANOSI DA FARMACI: Alcuni farmaci possono causare macchie di intensità più o meno scura anche senza esporsi al sole.
- IPERMELANOSI POST INFIAMMATORIE: un’infiammazione cutanea dovuta a traumi fisici, acne, peeling chimici, dermatite atopica, psoriasi, laser, cerette, può dar luogo alla formazione di macchie della pelle, specie nei fototipi più scuri, a volte queste iperpigmentazioni possono metterci molto tempo a risolversi, addirittura possono essere permanenti.
- LENTIGGINI: Sono quelle piccole macchie puntiformi localizzate che tendono a confluire su viso, spalle, braccia e mani, e altre zone del corpo tipiche dei fototipi chiari. Il sole influisce ben poco, sono macchie permanenti.
- EFELIDI: Da non confondere con le lentiggini, nonostante la somiglianza, le efelidi sono a temporaneità variabile, perché soggette all’esposizione solare e regressione parziale con la diminuzione dell’abbronzatura.
CONSIGLI:
- PROTEZIONE SOLARE;
- ESFOLIARE;
- UTILIZZARE FORMULAZIONI COSMETICHE CON INIBITORI DELLA MELANINA;
- UTILIZZARE FORMULAZIONI COSMETICHE CON ATTIVI ANTIOSSIDANTI;
Andando nello specifico:
- PROTEZIONE SOLARE: Non deve mai, ma proprio mai mancare un spf50, insistendo con un pratico stick sempre spf50 nella zona in cui è presente l’iperpigmentazione, proprio perché i prodotti solari hanno la capacità di limitare la produzione di melanina; E’ sempre consigliato evitare di esporsi durante le ore più calde.
- ESFOLIARE: I prodotti esfolianti, i peeling, sono degli acceleratori del tourn over cellulare che vanno a favorire l’allontanamento delle impurità e delle cellule morte presenti nello strato più superficiale della pelle con lo scopo di liberare gli strati sottostanti più chiari, luminosi e lisci. Per attenuare le macchie, riuscendo a volte anche ad eliminarle, si utilizzano dei cosmetici esfolianti ad uso sia domiciliare che professionale: Gli AHA, PHA, BHA.
- Gli AHA, sono gli Alfa-idrossi-acidi, noti anche come acidi della frutta, come l’acido glicolico, l’acido lattico, l’acido tartarico, l’acido citrico, l’acido malico, l’acido mandelico, possono essere utilizzati da soli nelle giuste concentrazioni o in combinazione tra loro in formulazioni già pronte, a seconda del tipo di pelle e del suo grado di sensibilità. Generalmente i più rapidi sono il glicolico e il lattico, che hanno funzioni differenti anche in base alla loro concentrazione in formula e il tempo di posa. Possono però essere spesso irritanti e sensibilizzanti e necessitano assolutamente di una protezione solare molto alta, più delicati tra gli AHA sono il malico e il mandelico;
- I BHA, gli unici solubili in olio, penetrano anche più a fondo e hanno la capacità di sciogliere il sebo, per cui nella lotta alle macchie hanno più una funzione preventiva, in quanto migliorano l’aspetto della pelle grassa, con pori dilatati, punti neri e soggetta ad acne, diminuendo la formazione di cicatrici da brufolo con conseguente macchia.
- I PHA: Molto in voga oggi in alternativa agli AHA sono i PHA, come il gluconolattone e l’acido lattobionico, che differentemente dagli AHA, diminuiscono notevolmente le reazioni avverse come bruciore, sensibilizzazione, prurito, gonfiore.
- I RETINOIDI, Vitamina A e suoi derivati, vengono spesso utilizzati nella cura delle discromie cutanee di ipercheratosi, acne, invecchiamento foto indotto. I risultati più immediati sono però quelli dati dai trattamenti ambulatoriali.
- INIBIRE LA MELANINA: Ci sostanze utilizzate nelle formule cosmetiche, capaci di inibire la sintesi del pigmento melanico, come:
- LA BAVA DI LUMACA, svolge più funzioni, contiene vitamine, amminoacidi, peptidi, collagene, elastina, allantoina, acido glicolico : ha molteplici benefici sulla pelle e se bwnformulata con altri ingredienti la sua azione depigmentante riesce ad essere importante.
- L’ACIDO KOJICO, agente funzionale depigmentante, antiossidante, antibatterico, antifungino, inibitore della melanogenesi che può però sopra la concentrazione dell’1% sensibilizzare la pelle.
- VITAMINA C, acido ascorbico e i suoi derivati, necessaria per la produzione di collagene, lavora anche come foto protettore perché va a disattivare i radicali liberi indotti dai raggi solari, quindi è un ottimo antiossidante, in più ha un modesto effetto schiarente, ed è considerato un ottimo ingrediente per prevenire le macchie senili.
- ACIDO AZELAICO: È una sostanza funzionale che influenza l’attività dei melanociti su due fronti: sia impedendo l’attività della tirosinasi e quindi riducendo la formazione di melanina, sia inibendo la sintesi del DNA e l’attività dell’ossido-reduttasi mitocondriale nel melanocita. Ha una buona azione depigmentanti sulle cheratosi solari, senili e sul melasma. Svolge inoltre una buona attività antinfiammatoria cheratolitica e batteriostatica, per questo è molto indicato anche in casi di rosacea e acne.
- AZELOGLICINA: E’ un derivato dell’acido azelaico, ha proprietà schiarenti (regola la produzione di melanociti) e sebo normalizzanti, idratanti ed elasticizzanti.
- ATTIVI ANTIOSSIDANTI:
- LA VITAMINA E, potente antiossidante di cui sono ben note le proprietà, interferisce anche con la perossidazione lipidica dei melanociti ( la melanogenesi è indotta dall’azione pro – ossidante delle radiazioni solari) e di conseguenza con la produzione di melanina.
- L’ARBUTINA, è un glucoside naturale dell’idrochinone estratto dall’uva ursina, inibitore della tirosinasi (enzima che catalizza la trasformazione della tirosina in melanina), ma meno tossico dell’idrochinone.
- METIL GENTISATO, estere derivato dalla radice di genziana, inibitore della tirosinasi.
- ACIDO ELLAGICO, polifenolo estratto dal melograno, dalla fragola e dal thè verde, più delicato dell’arbutina e dell’agico cogico, anche lei inibisce la produzione di melanina agendo direttamente sulla tirosinasi.
- La NIACINAMIDE, molecola dose dipendente (le sue funzioni sono molto legate alla percentuale di utilizzo), oltre a ripristinare la barriera cutanea, ridurre i segni dell’invecchiamento e la produzione di sebo, svolge un’azione depigmentante inibendo il trasferimento dei melanosomi maturi nei cheratinociti.
- REVESVERATROLO: potente inibitore della tirosinasi, oltre che potente antiossidante.
- ALOESINA, derivato dell’aloe vera, inibitore della tirosinasi di natura idrofila che ben lavora in combinazione con l’arbutina (che riesce a penetrare più a fondo)
- ESTRATTO DI LIQUIRIZIA: Inibisce l’attività della tirosinasi e rallenta la sintesi del pigmento, rimuove, a seconda di quanta ne viene utilizzata in formula, la melanina accumulata nello strato più superficiale della cute.